Guida al retail del futuro: Scaricala subito!
Guida al retail del futuro: Scaricala subito!
Come Marketer ti sarai sicuramente imbattuto in integrazioni tra differenti piattaforme all’interno di Mar-Tech stack più o meno complessi. Ti sarà anche capitato di avere dei rallentamenti o dei veri e propri stop su progetti importanti dovuti a integrazioni troppo lunghe, troppo rigide e non abbastanza flessibili da permettere una roadmap di sviluppo di use case agile. E ciò genera frustrazione. Ma non solo: la prossima volta che ti imbatterai in un nuovo progetto che preveda integrazioni fra sistemi avrai sempre il timore di ricadere in una brutta esperienza, rischiando di cadere nello scenario sbagliato: dare troppa importanza ad integrare i dati, quando il tuo obiettivo è quello di ideare strategie di marketing che i tool stessi dovrebbero permetterti di risolvere.
Quali alternative hai per risolvere questo dilemma? Proviamo ad aiutarti nella risposta, partendo dal presupposto che l’obiettivo di uno strumento di Customer Engagement dovrebbe essere triplice:
In buona sostanza deve permettere, una volta definita l’integrazione dati di base, di creare ogni use case in maniera rapida, come rapida è spesso la necessità di portare correttivi, ottimizzazioni, miglioramenti al fine di raggiungere gli obiettivi strategici.
Esistono tre strade che si possono percorrere:
I connettori sono sicuramente una modalità veloce, agevole e soprattutto economica per integrare due sistemi, siano essi connettori nativi oppure middle-layer. Ma, c’è sempre un “ma”… sono standard e validi per semplici implementazioni, non per integrazioni tailor-made. Nel momento in cui la vostra piattaforma eCommerce o CRM abbia delle customizzazioni specifiche per le vostre esigenze, i connettori non sono più in grado di fornire la personalizzazione necessaria per un’integrazione davvero efficace.
Decidere di utilizzare connettori dipende da come e quanto ritenete utile investire in un’integrazione in quel momento per la vostra realtà. Ad esempio, una startup appena nata avrà esigenze molto diverse rispetto a grosse aziende consolidate.
Resta comunque valido un tema: usare connettori standard porterà a risultati standard. Noi di Mapp abbiamo un mantra che recita “Marketing based on averages, creates average results”, quindi se vuoi fare un salto di qualità non si tratta della soluzione migliore.
Se scegliete di sviluppare un’integrazione si possono aprire un ventaglio di opzioni. Per prima cosa bisogna capire da chi verrà sviluppata:
In entrambi i casi gli effort dipenderanno dai requisiti dell’integrazione, e qui arriviamo al primo punto di attenzione: l’integrazione non dovrà guidare il business, è il business che deve guidare l’integrazione. La domanda da porsi dovrebbe essere: qual è il set minimo di dati di cui ho bisogno per realizzare i miei use case di marketing automation, che disegnano la customer experience che voglio realizzare?
Ecco che qui entrano in gioco le differenze tra diverse piattaforme di Customer Engagement e le domande che è necessario porsi:
Tradotto, alcuni esempi di domande frequenti sono:
Se le risposte a queste domande sono positive è molto probabile che tu stia utilizzando Mapp Cloud, allora l’integrazione non sarà mai un problema o un grosso scoglio da superare, basterà lo sviluppo di poche chiamate API per le informazioni essenziali, come ad esempio:
E il gioco è fatto!
Questo può significare passare da 6/12 mesi per un’integrazione a 3/4 settimane, senza precludere la possibilità di estendere nel futuro l’integrazione, ma allo stesso tempo permettendoti di avere un time-to-market estremamente veloce, sia in fase di onboarding che nello sviluppo di nuovi use case.
IMPROVE, don’t just REPLACE.
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Tradotto, alcuni esempi di domande frequenti sono:
Se le risposte a queste domande sono positive è molto probabile che tu stia utilizzando Mapp Cloud, allora l’integrazione non sarà mai un problema o un grosso scoglio da superare, basterà lo sviluppo di poche chiamate API per le informazioni essenziali, come ad esempio:
E il gioco è fatto!
Questo può significare passare da 6/12 mesi per un’integrazione a 3/4 settimane, senza precludere la possibilità di estendere nel futuro l’integrazione, ma allo stesso tempo permettendoti di avere un time-to-market estremamente veloce, sia in fase di onboarding che nello sviluppo di nuovi use case.
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