{"id":7473,"date":"2022-08-19T08:58:28","date_gmt":"2022-08-19T15:58:28","guid":{"rendered":"https:\/\/mapp.com\/it\/?p=7473"},"modified":"2022-08-30T00:39:36","modified_gmt":"2022-08-30T07:39:36","slug":"3-alternative-al-tracciamento-tradizionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/mapp.com\/it\/blog\/3-alternative-al-tracciamento-tradizionale\/","title":{"rendered":"3 ALTERNATIVE AL TRACCIAMENTO TRADIZIONALE"},"content":{"rendered":"
I tassi di blocco del tracciamento arrivano al 26%<\/a> e gli ad blocker hanno raggiunto un tasso globale del 43%<\/a>. I tassi pi\u00f9 alti si registrano sulle pagine tecnologiche, semplicemente perch\u00e9 gli utenti che le visitano sono pi\u00f9 consapevoli della funzionalit\u00e0 e dell\u2019impatto sia dei cookie di tracciamento che dei cookie di terze parti. Naturalmente, questa tendenza riguarda tutti i settori.<\/p>\n Questo blog spiega quali sono le tre alternative al tracciamento convenzionale con l\u2019obiettivo di migliorare significativamente la qualit\u00e0 e l\u2019affidabilit\u00e0 dei dati, restando al contempo pienamente conformi al GDPR.<\/p>\n Non preoccuparti: lo sappiamo che conosci gi\u00e0 il tracciamento convenzionale. Ma siamo qui per rinfrescarti la memoria, in modo da comprendere meglio le difficolt\u00e0 e porre luce sulle lacune che emergono dal vecchio sistema.<\/p>\n Da quando \u00e8 stato istituito il tracciamento sui siti web, il funzionamento \u00e8 sempre stato molto simile un po\u2019 ovunque. Quando una pagina viene caricata, un pixel invisibile implementato sulla pagina chiede al server di essere caricato, informandolo del fatto che la pagina \u00e8 stata aperta. Il pixel imposta anche un cookie che fornisce informazioni sulle azioni compiute sulla pagina in questione e su quelle successive, creando un profilo dettagliato e approfondito del cliente. In questo modo, \u00e8 facile indirizzare o ritargettizzare i visitatori in base ai loro interessi, in modo organico o attraverso annunci pubblicitari.<\/p>\n Hai letto la parola \u201ccookie\u201d, ed \u00e8 proprio qui che inizia gran parte del problema. I cookie di terze parti, quelli che possono tracciare l\u2019attivit\u00e0 su diversi domini di follow-up, appartengono al passato ormai. La maggior parte dei browser (ad esempio Safari, Mozilla Firefox e presto anche Google Chrome) ha messo la parola \u201cfine\u201d sui cookie di terze parti e, di conseguenza, tutti i relativi tracciamenti che creano dati di terze parti. Inoltre, i browser si stanno adoperando per chiudere le lacune che gli inserzionisti hanno iniziato a sfruttare per evitare le limitazioni che i cookie di terze parti devono ora affrontare. Come? Ricorrendo ai cookie di prima parte in modo analogo. Questa combinazione pu\u00f2 portare in molti casi a una perdita in termini di qualit\u00e0 dei dati.<\/p>\n Ti chiedi se gli inserzionisti passano notti insonni per questo motivo? \u00c8 probabile. Ma per i marketer,c\u2019\u00e8 speranza. Ci sono diverse opzioni atte a mantenere un\u2019elevata qualit\u00e0 dei dati senza dover ricorrere a cookie di terze parti o essere pesantemente condizionati dai blocchi.<\/p>\n In primo luogo, \u00e8 necessario fare una netta distinzione tra ad blocker e tracker blocker. Mentre il blocco degli annunci mira a bloccare la pubblicit\u00e0, il che avviene pi\u00f9 frequentemente e pu\u00f2 anche impattare negativamente sulla qualit\u00e0 dei dati, il blocco del tracciamento \u00e8 dedito solo a un unico scopo: evitare che i dati vengano documentati. Entrambi sono generalmente browser-based, spesso sotto forma di plugin, ma hanno compiti diversi:<\/p>\nCome funziona il tracciamento tradizionale<\/strong><\/h2>\n
Ad blocker vs Tracker blocker<\/strong><\/h2>\n
Ad blocker vs Privacy blocker<\/h2>\n