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Inside Fashion Decoded: il futuro del Fashion Retail è già iniziato

Un pomeriggio a Milano tra insight, connessioni e innovazione: Fashion Decoded 2025 ha mostrato come la moda stia già parlando il linguaggio dell’AI.

Inside Fashion Decoded: il futuro del Fashion Retail è già iniziato
Scritto da Annarosa Barra
Field Marketing Manager @ Mapp

Lo Spazio Gessi di Milano ha ospitato Fashion Decoded, l’evento organizzato da Mapp insieme a Data Life, HeyLight, Highstreet.io, Seed Digital & Meta, che ha riunito marketer e decision maker del Fashion Retail per un pomeriggio di confronto su AI, dati e personalizzazione.

Un’occasione per discutere come la tecnologia e la creatività possano evolversi insieme, trasformando la complessità del fashion in esperienze più rilevanti e misurabili.

Mapp Fashion: il debutto di un’AI con l’anima del fashion

Ad aprire l’evento, Maurizio Alberti (SVP Revenue, Global @ Mapp) e James Brooke (CEO @ Mapp) hanno presentato ufficialmente Mapp Fashion, la nuova soluzione AI costruita su oltre dieci anni di esperienza nel settore.
Non si tratta di un modello generico, ma una piattaforma basata su una tassonomia verticale e potenziata dal lavoro di un team interno di fashion stylist, che ne garantisce coerenza e sensibilità creativa.

Brooke ha spiegato come la ricerca dei consumatori si stia spostando dal search-driven all’AI-driven: per essere visibili nelle nuove ricerche conversazionali servono product data ricchi, coerenti e leggibili dai modelli linguistici.
Obiettivo: aumentare la findability, migliorare le performance ADV e rendere la personalizzazione davvero significativa, fino a proporre outfit su misura in base a taglia, acquisti e resi.

Omnichannel unlocked: l’esperienza senza confini

Giovanna Sclafani (Head of Fashion Industry @ Meta) ha mostrato come l’omnicanalità non sia più un vantaggio competitivo, ma una condizione necessaria per restare rilevanti.

Oggi il 50% dei clienti utilizza da tre a cinque canali per ogni journey, eppure solo il 43% dei brand adotta strategie realmente omnicanale.
Il risultato è un divario crescente tra aspettative dei consumatori e capacità dei brand di offrire esperienze integrate.
Sclafani ha sottolineato che “le aziende devono imparare a connettere i punti”, costruendo ecosistemi di dati e canali interconnessi in tempo reale per rispondere con coerenza e velocità alle esigenze dei clienti.

Il dato come motore della fabbrica digitale

Marco Ruffa (General Manager @ Data Life) e Gianluigi Zarantonello (Luxury Advisor) hanno messo al centro il valore del dato come asset produttivo, capace di connettere reparti, processi e strategie.

“La vera trasformazione digitale,” ha ricordato Ruffa, “inizia quando il dato diventa parte viva dell’organizzazione.”

Zarantonello ha aggiunto che integrare l’AI richiede cultura, governance e processi chiari.

Dati migliori, feed intelligenti, risultati concreti

Nel suo intervento, Ivano Casagrande (Business Development Manager @ Highstreet.io) ha annunciato la partnership ufficiale con Mapp Fashion, nata per migliorare la qualità dei dati di catalogo e valorizzarli lungo tutto il customer journey.

L’integrazione consente di creare feed intelligenti ottimizzati per motori di ricerca e modelli AI, migliorando la visibilità nei marketplace e la precisione del targeting, con un impatto diretto su resi e performance pubblicitarie.

Fashion Retail Index: insight per crescere

Dopo la pausa caffè, Sarah McVittie (VP Marketing @ Mapp), autrice del Fashion Retail Operating Index 2019–2024, è salita sul palco per presentare i risultati del report in dialogo con Marc Sondermann.

L’analisi su oltre cento retailer internazionali mostra una netta divergenza: i brand che investono in dati e velocità decisionale crescono più rapidamente, mentre chi resta ancorato a modelli tradizionali fatica a mantenere i margini.

“I vincitori,” ha osservato Sondermann, “sono quelli che leggono e agiscono sui dati in tempo reale.”

SEO & discoverability: la rivoluzione semantica

Nella tavola rotonda con Emanuele Urbani (Head of Operations @ Seed Digital), Gianluigi Zarantonello e Marc Sondermann, il titolo provocatorio “La SEO è morta, di nuovo” ha acceso il dibattito.

La ricerca oggi vive di intenti e linguaggio naturale: serve arricchire i cataloghi con dati narrativi e coerenti su tutti i canali, dai siti agli LLM, passando per i social.

Il nuovo terreno di gioco è semantico, e la discoverability passa dalla capacità di parlare di stile, trend e contesto, non solo di keyword.

Integrare l’esperienza, organizzare l’intelligenza

Denise Ciccarelli (Head of Fashion, Luxry & Design @ HeyLight) ha mostrato come la tecnologia possa davvero migliorare l’esperienza d’acquisto solo quando diventa parte naturale del percorso del cliente.
Pagamenti integrati, percorsi senza frizioni e una connessione fluida tra online e in-store stanno ridisegnando il concetto stesso di customer journey.

Un esempio concreto è il Buy Now Pay Later (BNPL), sempre più diffuso anche in Italia: a giugno 2025 ha registrato una crescita del +42,7% su base annua, con un importo medio di 142 euro (source: Comunicato Stampa Experian Italia Spa).
Il trend è trainato soprattutto dagli under 36, che rappresentano il 47% delle richieste di credito, e dalle donne (56%), confermando come il pagamento rateale sia ormai una modalità di acquisto quotidiana, non più confinata al digitale.
Per Ciccarelli, è la prova che l’esperienza di pagamento è ormai parte integrante della relazione tra brand e consumatore.

A seguire, Enrico Fantaguzzi (Founder @ Digital Fashion Academy) ha spostato il focus dal comportamento dei clienti all’organizzazione interna delle aziende.
Essere AI-ready non significa adottare nuovi strumenti, ma ripensare processi, ruoli e responsabilità.

“L’intelligenza artificiale non si adotta, si organizza”, ha ricordato, sottolineando l’importanza di policy chiare, governance e conoscenza condivisa per trasformare la tecnologia in una leva strategica e sostenibile.

Decodificare il futuro

Se ti sei perso l’evento, niente panico: presto troverai tutti i video nel nostro Replay Hub.

Ma se c’è una cosa che Fashion Decoded ci ha insegnato, è che questo è il momento di agire. Fare domande. Sperimentare. Mettere alla prova ciò che pensavamo di sapere.
La moda è cambiamento per natura, e l’AI è solo il suo nuovo linguaggio.

Le macchine stanno imparando a parlare come noi. A noi il compito di continuare a dare significato a ciò che diciamo, con creatività, intuito e un pizzico di coraggio.

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